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NOI CI SIAMO nonostante tutto

Restiamo a casa. Finirà e ne usciremo migliori . Lettera aperta per tutti noi …

Una pagina dedicata a tutti noi, per condividere emozioni, pensieri in questa fase inedita e inaspettata. 

Scrivete  una mail con oggetto “NOI CI SIAMO”alla webmaster  lucia.delgiudice@setificio.edu.it e in accordo con il dirigente pubblicheremo i vostri scritti.


“QUANDO SI CADE NON SI PUÒ FAR ALTRO CHE ALZARSI IN PIEDI
PIÙ FORTI DI PRIMA”

Pensieri e riflessioni dei nostri studenti al tempo del Coronavirus

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo per condividerlo con tutti voi un “regalo” da Don Michele Pitino che così scrive:

quasi un piccolo “regalo” che ho fatto anzitutto a me stesso. Mi sono divertito a raccogliere in un piccolo libretto (che trovate iin allegato) molti tra i pensieri più belli che gli studenti mi hanno mandato in questi giorni all’interno di alcuni lavori loro assegnati. Ovviamente ve li mando -pur anonimi- dopo aver chiesto loro il permesso.

Ciò che emerge è davvero una “bella gioventù”! C’è un po’ di tutto. Emergono le loro preoccupazioni, le loro paure ma anche tanto altro: la capacità di riflettere (sulla scuola e sulla società, sul tempo che ci è dato e sulla vita) e l’attenzione a tante situazioni di lavoro o di bisogno e marginalità. Che bello ascoltare da loro o leggere che gli manca la scuola. Qualcuno mi scrive che sta imparando più di prima. “Anche i professori stanno imparando cose nuove” mi scrive coraggiosamente qualcuno. Uno studente di prima liceo mi dice addirittura che è grato alla nostra scuola che si è dimostrata così “reattiva” e sta facendo un “grande lavoro per noi”.

Tutto ciò mi conferma in quell’idea, credo condivisa, che ai nostri studenti non solo insegniamo ma da loro impariamo tanto e in questo sono certo che quanto vi condivido non sia altro che solo uno dei tantissimi esempi di quello che tutti potremmo testimoniare.

Vi condivido questi scritti perché credo che in questi giorni, oltre alle importanti indicazioni tecniche e didattiche, ci sia bisogno di “parole buone” e queste mi pare che lo siano.

Sperando stiate bene, un caro saluto a tutti!

d Michele Pitino

il regalo …. PENSIERI E RIFLESSIONI dei nostri studenti

GRAZIE ….


VITA DA STUDENTI nell’incertezza …. 

Pubblichiamo una lettera aperta di una nostra studentessa di una classe quinta del Tecnico 

Situazione scolastica al tempo del corona virus: un po’ di chiarezza

Milioni di studenti si trovano in quarantena a causa del virus che circa un mese fa ha attanagliato l’Italia, ma comprendiamo realmente la loro condizione?
Date le numerose direttive del Governo, gli studenti italiani si trovano in una situazione di crisi a causa della didattica a distanza. Molti istituti si sono attrezzati fin da subito, ma ancora ci sono problemi per i ragazzi.
I professori si sono adeguati alle imposizioni date loro, svolgono lezioni in videochiamata, caricano materiali di studio e compiti sulle piattaforme disponibili.
Ma la situazione, vista dagli occhi degli studenti, qual è?
Molti ragazzi hanno poco materiale, soprattutto se non riguardano le classi interessate dagli esami, il loro anno scolastico continua, seppur con qualche intoppo, in maniera tranquilla.
Per coloro che hanno gli esami, invece?
La situazione è ben diversa dal poco che viene detto a riguardo, sia le classi di terza media, che quelle di quinta superiore, sono in una condizione di stress costante, non solo per i ragazzi ma anche per i genitori.
Dato che le scuole sono chiuse e non si può uscire di casa, si pensa che gli studenti abbiano molto tempo libero, nel quale svolgere lo studio e i loro hobby.
Purtroppo la maggior parte degli studenti è vittima di un sistema che non ha realmente compreso la situazione scolastica. Sono soggetti a un carico di studio esagerato, compiti con scadenze estremamente ravvicinate, se non nella stessa data. I programmi continuano, ma con un sistema insostenibile per i ragazzi; gli argomenti sono svolti quasi esclusivamente dagli studenti, la velocità con cui prosegue il programma scolastico è raddoppiata, se non triplicata, rispetto a ciò che si sarebbe svolto normalmente a scuola. Le tecnologie applicate non sono così efficienti da permettere un adeguato proseguimento dello studio da parte dei ragazzi.
Le famiglie non posseggono abbastanza computer o strumenti digitali per i propri figli, i genitori lavorano da casa, utilizzando ciò che hanno a disposizione, molte volte dovendo concordarne con i  figli l’utilizzo, date le lezioni ed i video online che essi dovrebbero seguire e occupando gran
parte della rete.
Si comprendono, certo, le difficoltà da entrambe le parti, ma non si potrà mai sostenere una maturità corretta nei confronti di tutti gli studenti costretti a casa.
La preoccupazione per gli esami e lo stress causato dalla mal organizzazione ricade sulle famiglie italiane; gli studenti, quelli che si tengono in pari col programma e che sono realmente responsabili, sono alle prese con un continuo studio, senza la possibilità di tempo libero per i
propri hobby. Bisogna riconoscere che molti ragazzi svolgono i compiti a loro assegnati, ma comunque, date le tecnologie disponibili, è chiaro che non siano frutto unicamente del loro studio; per coloro, invece, che realmente hanno preso in mano la situazione, in vista degli esami, questo
sistema è inefficiente, si ritrovano sempre con argomenti da studiare e compiti da svolgere, impedendo loro di dedicarsi ai loro hobby.
L’insicurezza sull’esame di Stato, riguardanti le scuole secondarie di primo e secondo grado, le continue “voci” e richieste, le continue non-risposte da parte delle istituzioni, fanno solo crescere lo stress degli studenti diligenti.
La proposta più plausibile, meno stressante e più efficiente, data la situazione, dovrebbe essere quella di non sostenere gli esami per questo anno, valutando il lavoro svolto dai ragazzi attraverso un voto di scrutinio, preso di comune accordo tra i professori, tenendo conto della situazione,
delle difficoltà e dell’impegno dei propri studenti. Purtroppo nessuno ha tenuto conto di questa soluzione.
Lo scenario di cui si continua a parlare, senza avere una reale idea della data in cui si potrà tornare alla normalità, è un esame dove si terrà conto delle lacune inevitabili degli studenti e della complessità di questa situazione, costringendo così gli studenti a una condizione di stress
costante. Bisogna aggiungere che, oltre alla data di rientro, l’insicurezza evidenzia anche la complessità nello svolgimento degli esami: con la possibilità di rientro a settembre, l’idea è di svolgerli online o ancora, di farli proprio in quel mese e, in questo secondo caso, si verrebbero a
creare problemi riguardo l’iscrizione all’università, per gli studenti di quinta superiore e alle scuole superiori, per quelli frequentanti l’ultimo anno delle medie. Ciò graverebbe in modo importante anche sulle famiglie e sugli istituti scolastici stessi.
Queste proposte non sono gradite dalla maggior parte dei diretti interessati, ma essi si devono attenere a ciò che si decide per loro, non essendo interpellati a riguardo. 

Martina Canzetti

 Lettera in allegato Situazione_Scolastica_COVID19


 

Ricevuto da un papà 

Mia figlia, è al 2° anno del Seti. Solo al 2°anno, ma ormai è la sua seconda casa.
Amici, prof, collaboratori…..ormai la sua vita gira attorno al Seti. 

A lei manca tutto questo, la sveglia presto la mattina, la corsa per andare a prendere il pullman perché perennemente in ritardo, la cartella pesante, le scarpe umide nei giorni di pioggia, i compagni simpatici e anche quelli meno, i prof bravi e quelli un po più noiosi, gli schiamazzi, il vociare,  le mille e mila scale del Seti, l’ingresso badgeto all’ultimo minuto, il ragazzo figo irraggiungibile e quello sfigato che invece la guarda, il panino al bar, il trucco nel bagno del piano ma soprattutto mancano gli abbracci con le amiche.
ANDRÀ TUTTO BENE. Basta avere pazienza e fare tutti assieme quello che il buon senso ci dice di fare. 

 

RESTIAMO A CASA. FINIRA’ E  NE USCIREMO MIGLIORI. 

“ Alla fine tutto andrà bene. E se non va bene, significa che non è ancora la fine” 

Cari studenti, cari genitori, cari colleghi docenti e non

rompo il silenzio e soprattutto gli indugi…

In questi giorni, stiamo sperimentando nuovi modi di stare insieme, nuovi modi di crescere insieme, nuovi modi di imparare insieme.
Lo stiamo facendo con nuove modalità e con non poche difficoltà. Ma lo stiamo facendo insieme e  insieme RICOMINCEREMO. 

Nella inevitabile perfettibilità di quanto stiamo facendo, stiamo procedendo  verso un cambio di prospettiva.
Non è facile per nessuno, non lo è  per noi docenti e non lo è per voi studenti.
Tenere e seguire  una lezione davanti a un monitor, commentare delle slides, anche se con un audio ma al di fuori di un’effettiva relazione, non è la stessa cosa che stare in un’aula reale.
La scuola è soprattutto socialità e questa dimensione ora è purtroppo sospesa.
Sospesa ma non interrotta.
Stiamo imparando e apprezzando tutte le  possibilità che la tecnologia ci offre.
Questo sforzo collettivo, questo cambiamento di prassi e di  habitus mentale ha una grande valenza formativa.

Personalmente ho fiducia nella scienza e nella tecnologia, nelle persone, nelle loro risorse e capacità, diversamente non avrei fatto questo mestiere!
Stiamo tutti imparando e lo stiamo facendo insieme. 

E, sempre nella inevitabile perfettibilità, questo breve  messaggio, che in realtà è solo un affettuoso saluto per dirvi NOI CI SIAMO, non possiamo darci la mano in presenza, ma ci stiamo dando una grande mano a distanza.

Un saluto … 
… Per colmare, molto parzialmente il vuoto degli abbracci, delle carezze, delle pacche sulle spalle che  ora non possiamo darci.
Per colmare, molto molto  parzialmente, i caffè bevuti insieme, le chiacchierate e le discussioni nei corridoi, in aula docenti, al bar, nelle aule.  

… Per colmare il silenzio che ora impera nella nostra scuola, nelle nostre aule, il silenzio delle vie della città.

… Per colmare quelle necessarie “limitazioni di libertà”  … imposte ma ora necessarie.
Che grande lezione di cittadinanza!

Ci manca la “normalità”! Chi di noi, specialmente voi ragazzi, l’avrebbe mai detto?

Questa temporanea sospensione di socialità, con le limitazioni forzate,  ci fa riflettere.

Ci fa riflettere sulla incertezza della nostra società che alza muri laddove muri non possono esistere.

Ci fa riflettere sulla fragilità della nostra società e in prospettiva ci fa apprezzare proprio quella normalità che non va mai data per scontata. Diritti acquisiti ma non scontati.
Diritto alla salute, all’istruzione, all’informazione, alla mobilità … diritti  frutto di conquiste umane da difendere e da salvare.

Ci concilia con la tecnologia, ci fa apprezzare l’impegno e lo studio.
Ci fa apprezzare la scienza e i suoi metodi. 

Una grande lezione!

Non sarò brava a scrivere ma questo ve lo dovevo e lo dovevo anche a me stessa.

Grazie a tutti a voi. 

Ci manchiamo … mi mancate, ma finirà, non sappiamo quanto tempo ci vorrà ma finirà. Finirà e ne usciremo migliori.
“ Alla fine tutto andrà bene. E se non va bene, significa che non è ancora la fine” 

Un grande abbraccio al Seti.

Lucia Del Giudice

PS  se vi va possiamo aprire una pagina sul sito per esprimere e condividere emozioni. Scrivetemi e in accordo con il dirigente pubblicherò i vostri scritti. 

lucia.delgiudice@setificio.edu.it con oggetto “NOI CI SIAMO”

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