Sulla cultura della sicurezza: il comportamento degli studenti

Pasquale Fetto

 

"Cultura della sicurezza" significa coerenza e credibilità che sono chiaramente raggiungibili se le raccomandazioni che verranno fatte agli studenti in riferimento al comportamento trovano riscontro nel comportamento del docente.
Riportiamo alcune raccomandazioni a cui lo studente, che si appresta a svolgere l'attività in un laboratorio chimico, deve prendere in seria considerazione. Seguire le raccomandazioni significa, in definitiva, ridurre le cause di infortunio che nei laboratori sono più frequenti di quanto si possa immaginare e contribuire a lavorare "in sicurezza".

Ventinove raccomandazioni, più una

 

-localizzare la posizione degli estintori, delle uscite di sicurezza, degli armadietti  porta medicinali, e i bagni oculari;
-leggere le norme di pronto intervento (sempre disponibili e poste in evidenza nel laboratorio);
-indossare sempre gli occhiali di sicurezza (l’obbligo è esteso anche a coloro che utilizzano lenti a contatto);
-indossare il camice;
-leggere attentamente le schede di sicurezza relative ai composti che verranno usati durante l’esercitazione prima di  iniziare la fase sperimentale;
-sul banco deve essere presente solo l’attrezzatura necessaria allo svolgimento dell’esperimento;
-tenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro;
-avvertire immediatamente il docente o il tecnico in caso di dispersione nell’ambiente di sostanze chimiche di qualsiasi natura;
-identificare qualsiasi recipiente contenente sostanze chimiche e riportare con chiarezza su un’etichetta il nome del composto e la formula;
-usare sempre le propipette (palle di Peleo) per prelevare con le pipette i liquidi: non aspirare con la bocca;
-manipolare sempre sotto cappa aspirante le sostanze corrosive e tossiche;
-nel montare apparecchiature, non inserire tubi di vetro in tappi forati o in tubi di gomma senza l’uso di appositi guanti;
-per ottenere soluzioni diluite aggiungere cautamente basi o acidi concentrati all’acqua agitando continuamente;
-non aggiungere mai  l’acqua a basi o acidi concentrati;
-non dirigere l’apertura delle provette, durante il riscaldamento, verso la persona vicina;
-non prendere in alcun modo iniziative personali in alternativa a quanto prevede l’esperimento
-non scaldare liquidi infiammabili su fiamma libera (alcoli, solventi organici e infiammabili in genere);
-non scaldare su fiamma diretta recipienti graduati e vetreria a pareti spesse;
-usare con attenzione la vetreria calda (utilizzare appositi guanti);
-non abbandonare mai il posto di lavoro quando è in corso l’esperimento, soprattutto quando si scaldano liquidi;
-non tenere in tasca forbici, tubi di vetro o altri oggetti taglienti o appuntiti;
-non toccare o assaggiare prodotti chimici;
-non odorare direttamente i prodotti chimici, nel caso si debba fare ciò convogliare verso il naso i vapori con la mano;
-non appoggiare recipienti, bottiglie o apparecchi vicino al bordo del banco;
-non gettare nei lavandini o nei rifiuti i residui dei prodotti chimici (consultare il docente o il tecnico);
-non toccare con le mani bagnate gli apparecchi elettrici sotto tensione;
-non fumare o mangiare in laboratorio;
-non usare vetreria di laboratorio (becher) per bere;
-non tenere i capelli sciolti, evitare di portare anelli, bracciali, ecc.
 
E’ buona norma fornire allo studente una planimetria dettagliata del laboratorio.

PROFESSIONALITA'

Risulta chiaro, da quanto esposto finora, che le problematiche connesse al laboratorio di chimica (e non solo) risultano complicate dalla diversificazione delle attività e dalla tipologia delle sostanze e processi impiegati e richiedono quindi una spiccata professionalità calata non solo nell'ambito tecnico scientifico, ma anche nell'individuazione dei rischi e delle relative misure di sicurezza in relazione alle varie esercitazioni da eseguire in laboratorio.

La professionalità dei docenti è essenziale affinché si trasferiscano agli studenti e agli addetti ai laboratori didattici le corrette modalità operative. E’ in sede di programmazione didattica che la “Cultura della Sicurezza” e la Professionalità si dimostrano indispensabili nella scelta di sperimentazioni sicure, evitando l’utilizzo di sostanze potenzialmente pericolose o quanto meno utilizzandole in quantità ridotte e saltuariamente.

La professionalità del chimico è anche diffusione della cultura chimica, che passa attraverso l'immagine che si riesce a dare della chimica.

Quale migliore opportunità potevamo sperare di avere se non l'occasione di dimostrare che la chimica è una scienza che si preoccupa della sicurezza dell'uomo e dell'ambiente; opportunità che ci viene offerta dall'insegnamento della sicurezza e prevenzione dei rischi intrinseci in una disciplina sperimentale quale è la chimica.

La tutela degli allievi spesso non è considerata come un'occasione per migliorare la professionalità, ma solo un lavoro gravoso che va a scapito della possibilità di completare i programmi scolastici.
Questi atteggiamenti portano a sviluppare negli allievi la consapevolezza che importanti elementi (qualificanti e arricchenti dell'offerta formativa) che potrebbero favorire la loro maturazione civica e professionale, derivanti dalle competenze scientifiche, giuridiche, operative e relazioni inerenti la prevenzione infortuni e l'igiene del lavoro, siano del tutto estranei (o di ostacolo) alla loro preparazione scolastica in quanto considerati valori non riconosciuti dai docenti e dalle istituzioni.
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